Innanzi tutto partiamo dalla cover, molto curata sia la versione cd che vinile, sia nelle immagini che nel libretto con i testi assolutamente indispensabile per un autore come Priviero. Molto bella e carismatica la foto di copertina di Giuseppe Verrini e altrettanto di grande pathos visivo l’immagine sul retro con il nostro rocker in controluce con alle spalle il mare. Da notare pure l’immagine di retro copertina del libretto con i testi che rimembra una famosa foto di James Dean. Ho ascoltato il nuovo disco cercando in un primo ascolto di dimenticarmi del nostro rocker e di quanto bene gli voglio e apprezzo la sua poeticità e forza espressiva. Il disco comprende come in un escursun di vita (“Diario di vita”) uno sguardo al passato da giovane menestrello fino a un disincantato presente con uno sguardo preoccupato sul futuro ma sempre con una incrollabile speranza. Nel disco si alternano brani nuovi a brani riarrangiati già presenti in altri album (quali ad esempio Il mare, Il migliore dei mondi possibili ) con in aggiunta la bonus track “Il mio nome è pace”. Devo dire che i primi due brani “Il fiume" (dedicato al nonno) ed il secondo “Il sogno”(il Priviero bambino e i suoi sogni) unitamente alla versione riarrangiata de “Il mare” (brano struggente d’amore e di sofferenza) ci regalano un Priviero diverso molto cantautorale con testi bellissimi e poetici in cui la voce profonda del nostro è accompagnata quasi esclusivamente e delicatamente da un pianoforte. Brani questi che hanno bisogno di più ascolti per apprezzarne la delicatezza poetica e narrativa. Poi dal quarto brano “Vincere” si torna a respirare il rocker di impronta springstiniana con grinta da vendere e voce potente e graffiante. Seguono “Fino alla fine” e “Il suono” due rock poems potenti e pieni di nostalgia, di amicizia. Arriviamo al brano che mi ha emozionato quasi alle lacrime “Amico per sempre” . Intro con un’armonica dylaniana per una ballad in pieno stile priveriano con un pathos da brividi. Pelle d’oca alta due dita. Struggente bellissima. Mi ricorda un’altra ballad di Massimo “Bacio d’addio” che mi colpì dritto al cuore . Segue poi “Cantico” dedicata alla memoria di Paolo Carù grande vate della musica con il suo “Buscadero”, una sorta di mantra sulla caducità della vita. Si torna a respirare rock potente con “Buongiorno anima” una sorta di canzone introspettiva di protesta sul mondo e sulla follia che ci circonda. (qui il nostro ha nelle orecchie le sonorità springstiniane con l’introduzione di fiati). Si passa poi a una rivisitazione de “Il migliore dei mondi possibili” altra rock song con percussioni in evidenza e testo che inneggia ad un mondo migliore con grande energia. Qui il rocker spinge con grande potenza trascinando come accade dal vivo il pubblico in una sorta di comunione di intenti. Arriviamo poi a un altro brano “Prossima vita” che da solo vale l’acquisto del disco. Ballata struggente ed epica su una nuova vita (forse quella dell’aldilà?) ipotizzata bellissima e di pace. Canzoni come questa con testi così ispirati e profondi ci riconsegnano un autore, cantautore di grande spessore come oggi non ce ne sono più. Il disco si chiude con “Ritratto” ed è un brano di commiato del più grande e più vero autore, poeta che oggi la nostra musica italiana ci regala. In “Ritratto” c’è l’uomo Priviero con la sua forza e con la sua fragilità ma anche con tutta la sua speranza. Bellissimo accompagnamento di fisarmonica e chitarra che avvolgono la voce calda e profonda di Massimo. Chicca finale la bonus track “Il mio nome è pace” uscita anticipatamente online per annunciare l’album inno potente e urlo disperato di pace. Brano che vedrei bene portato nelle scuole insieme alla poetica di questo grande artista che sarebbe propedeutico per le giovani generazioni così superficiali e prive di spessore umano culturale e musicale. Ancora una volta se ce ne fosse bisogno Priviero cavalca la musica d’autore con grande passione, sentimento e professionalità, cose rare in un mondo di autotune. Grazie Massimo per averci regalato ancora poesia, passione e sincerità.
Nessuna resa mai. Fulvio Testi |